I vantaggi di un “naso sopraffino” per degustare il vino

 

MJ Rose diceIl profumo è magia. E’ mistero. Ricreiamo l’odore di un fiore. Del legno. Dell’erba. Noi catturiamo l’essenza della vita. Intrappoliamo ricordi. Facciamo sogni. Quello che facciamo è una meraviglia, un’arte, e noi abbiamo la responsabilità di farla bene.

Victor & Rolf lo descrive così: Un profumo è un gesto, una sensazione. Un profumo, è la porta aperta sul meraviglioso. E’ una questione di emozione. La magia in diretta.

 

 


Di tutti i sensi, l’odorato è quello che colpisce di più.

Come fanno i nostri nervi a farsi sfumature, interpreti sottili e sublimi, di ciò che non si vede, non si intende, non si scrive con le parole?

L’odore è come un’anima, immateriale (Marcel Hanoun).

 

 


L’olfatto, si può
 definire il più antico dei sensi, in tempi primitivi quando ancora non esisteva la tecnologia, l’uomo aveva bisogno di una guida sensoriale e l’olfatto essendo legato alla nostra parte primordiale, ha permesso all’uomo di quelle epoche la sopravvivenza.

Gli odori che sentiamo, restano impressi nella nostra memoria olfattiva, che ci riporta al momento vissuto in particolari circostanze.

Anche se la parte visiva ha ormai preso il sopravvento negli ultimi tempi,  l’olfatto continua ad avere la sua grande importanza, ben superiore a quella che, tendiamo ad attribuirgli.

Che cos’è il profumo?

Il profumo è un insieme di sostanze che, a causa del basso peso molecolare sono definite volatili, in grado di essere veicolate dall’aria e di raggiungere così, la nostra cavità nasale.

Le percezioni olfattive hanno una grande componente emozionale, ecco perché un profumo è capace di evocare istantaneamente ricordi vividi di esperienze anche lontane. I profumi creano la nostra realtà.

Ad esempio, quando arriva la primavera c’è un tripudio di profumi: dai fiori alle erbette aromatiche, dalle erbette di campo alle fragole… il naso percepisce tutto e ci dà emozioni.

La primavera è un meraviglioso esempio di quanto i profumi giochino un ruolo importante nella nostra vita e di come influenzino il nostro umore e il nostro benessere in una frazione di secondo.

I profumi possono agire positivamente sul nostro stato d’animo, perchè sono legati a ricordi e sensazioni che abbiamo racchiusi nella nostra mente.

 

Profumi e ricordi

Pensa ai profumi di un buon calice di vino che hai degustato (perchè tu degusti solo vini qualità), nell’atmosfera rilassante della tua casa o in un ristorantino carino dove si mangiava bene,  mentre aspettavi che ti servissero i piatti ordinati, insieme a quella persona speciale, dove hai passato quella bella serata.  Quel profumo è indelebile nella tua mente, se lo associ a un momento o evento particolare della tua vita.

Avere un buon olfatto, un “naso” fine, è meraviglioso e importante, perchè ti dice anche se

 

il cibo è buono, se il vino sa di tappo, per approfondire questo argomento
CLICCA QUI immagina come sarebbe la vita senza sentire i profumi.

 

Alcune persone per delle patologie particolari, non riescono a sentire i profumi. La prima cosa compromessa è il gusto, perchè una buona parte del sistema olfattivo contribuisce alla percezione dei sapori.

Non si assaporano più i cibi che, improvvisamente hanno un sapore indescrivibile, senti solo la consistenza, duro o morbido, ma non senti nient’altro. Si rischia anche di consumare cibo di scarsa qualità e non accorgersene e inoltre con il venir meno degli odori si smette di cucinare perché non è un’attività che dà più piacere.

Immagina di non potere più sentire l’odore del caffè, delle tagliatelle al ragù o della pizza, del vino ecc... come sarebbe la tua vita? Sicuramente peggiore.

Una persona che aveva perso l’olfatto, un giorno disse: da quando non posso più percepire gli odori il mondo è diventato come un film in bianco e nero.

Infatti aveva reso bene l’idea.

Quando invece riesci a sentire i profumi, a sviluppare il tuo olfatto, allenarlo e farlo diventare un naso sopraffino e di conseguenza diventi una persona che ha “naso” è come se vivessi in un mondo a colori.

Alcune persone pensano che con questo senso sviluppato, con questa capacità si nasce, niente di più sbagliato, al contrario, se non si hanno patologie particolari, sarebbe anzi un peccato non sviluppare questo senso, con una buona base e un allenamento continuo tutti possono avere un buon naso.

 

L’emozione del profumo del vino

Quante emozioni, ricordi, meraviglie ci può svelare e suscitare un bicchiere di vino,  quando lo osserviamo e lo degustiamo.

I suoi profumi, il suo sapore, la sua storia, i suoi vitigni, la sua regione di provenienza, il suo terroir…tutto in così pochi sorsi. Se lo sai degustare avrai  delle emozioni imperdibili.

Ma cosa contiene un bicchiere di vino?

Un vino è costituito dall’70/75% di acqua, il 10-15 % di alcol etilico e per il restante 5/10% da altre sostanze (zuccheri, glicerolo, pectine, acidi organici, amminoacidi, etc), ogni tipo di uva ha il suo profumo caratteristico.

Come fa il nostro olfatto a interagire con il profumo del vino?

Il nostro olfatto interagisce col vino seguendo due strade: la via interna e la via esterna, cioè per via diretta e per via indiretta. Per capire questo dobbiamo capire la differenza fra profumi e aromi.

 

Differenza fra Profumi o aromi?

Gli odori che percepiamo nel vino sono prodotti dalle molecole volatili che vengono in contatto con le cellule della mucosa olfattiva, quando le molecole odorose provengono dall’esterno si parla di profumo. Quindi quando si annusa un vino dal bicchiere si parla di profumo, perchè è un profumo che viene dall’esterno, quindi arriva alla cavità nasale per via diretta.

 

La mucosa olfattiva è posta nella parte superiore delle cavità nasali e ha una superficie di circa 10 cm quadrati, Per ogni sostanza esiste una soglia di concentrazione al di sotto della quale il nostro naso non è in grado di distinguerla, per alcune sostanze il nostro naso risulta essere 10-100 volte più accurato dei più potenti mezzi di analisi elettronici.

 

Le molecole odorose si spostano insieme all’aria che raggiungono la mucosa olfattiva grazie all’inspirazione, essa viene scaldata e umidificata e solo dopo, viene a contatto con la zona sensibile. Fiutando attivamente e facendo girare il bicchiere con il vino aumenta il flusso di aria convogliata verso la mucosa olfattiva.

L’altra via di accesso è quella retronasale, ossia interna. La bocca è collegata alle cavità nasali e le molecole odorose liberate dagli alimenti durante la masticazione risalgono, andando a stimolare le cellule olfattive, determinando così una sensazione che viene distinta dal profumo, e prende il nome di aroma retronasale.

La distinzione è importante, poiché spesso il profumo e l’aroma di un alimento, spesso presentano delle differenze importanti.

Quindi nella fase diretta entrano in gioco le molecole più volatili, mentre nella fase indiretta  sono le sensazioni olfattive che si avvertono quando si mastica il vino che viene riscaldato e può così liberare altri profumi.

Pertanto, i profumi si possono percepire con l’esame olfattivo di un vino, mentre per sentire gli aromi bisogna andare all‘esame gustativo ed essere in grado di percepirli mentre risalgono dalla gola su per il naso.

Questo comunque è un gesto semplice che possiamo fare tutti, qualche volta magari l’hai fatto anche tu involontariamente, senza prestarci attenzione, ma è quello, cioè quello di lasciare uscire l’aria dal naso dopo aver deglutito il vino.

 

Classificazione dei profumi del vino 

I complessi profumi del vino sono suddivisi in 3 gruppi:

  • Profumi primari (aromi varietali)
  • Profumi secondari (di fermentazione)
  • Profumi terziari (bouquet d’invecchiamento

Profumi primari:

sono quelli che derivano direttamente dal vitigno, cioè da varietà di uve definite
“aromatiche”  perchè sono ricche di sostanze odorose, presenti nella parte esterna dell’acino, gli esempi più noti sono, i moscati, le malvasie, i brachetti, i gewurztraminer e altri.

I profumi  secondari o fermentativi:

questi si dividono in profumi prefermentativi e postfermentativi.

I primi sono quelli che si formano durante i processi di rottura dell’uva (pigiatura) per opera di particolari enzimi e sono profumi che in genere diminuiscono o addirittura scompaiono durante la fermentazione stessa.

I postfermentativi si formano invece durante la fermentazione alcoolica e malolattica e sono attribuibili alla presenza di diversi composti chimici, come alcooli superiori, aldeidi, acidi grassi ecc… che generalmente danno al vino sentori molto freschi e fragranti di fiori, frutta e vegetali.

Profumi terziari: 

I profumi terziari si vengono a formare con il lento trascorrere del tempo, cioè durante la maturazione e l’invecchiamento del vino. Accade quindi che con il passare del tempo i profumi primari e secondari tendano a diminuire contemporaneamente alla formazione di numerosi profumi più maturi ed evoluti, che conferiscono al vino sentori speziati, tostati, animali, ed eterei, che si fondono in un bouquet particolare.

È importante, che l’affinamento venga fatto molto lentamente affinché gli aromi terziari abbiano il tempo necessario per svilupparsi.

Ogni vino porta in sé una grande varietà di profumi. Proprio per questo motivo, i profumi sono uno degli elementi di valutazione più importanti nell’analisi di un vino, perché forniscono parecchie indicazioni importanti: una su tutte, l’abbinamento con i piatti.

Ma non solo. Basta pensare al ruolo che gioca l’olfatto nella vita di tutti i giorni per poter intuire l’importanza delle numerose sostanze volatili odorose presenti nel vino. 

I sentori/profumi anticipano il gusto, lasciandoci immaginare un mondo; sono ciò che definiscono un vino gradevole o meno, prima, durante e dopo la degustazione.

Bello l’argomento dei profumi del vino, vero? Per capire come si esprimono al meglio i profumi in un vino VAI QUI 

 

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